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December 5, 2016

Dietro il nome “belliniano” di Casta Diva Group, i risultati al 30 giugno 2016 erano ancora quelli di Blue Note, che era sbarcata al mercato Aim il 18 luglio 2014. L’integrazione fra i due gruppi è stata perfezionata lo scorso 5 agosto, successivamente quindi alla conclusione del primo semestre dell’esercizio 2016. L’operazione era stata annunciata da Blue Note in concomitanza con la diffusione dei risultati 2015, che avevano evidenziato un “rosso” di 781mila euro a fronte di 301mila euro dell’esercizio precedente. Il motivo? L’Expo.

L’effetto di Expo 2015 su costi e concorrenza

Il noto locale milanese ha infatti effettuato un’apertura straordinaria nei mesi di giugno, luglio e agosto 2015 (con complessivi 77 spettacoli) confidando nel previsto maggior afflusso dei turisti a Milano durante la stagione estiva, predisponendo inoltre un “cartellone” di artisti di pregio. Ma la concorrenza non è rimasta al palo: la società Expo SpA ha predisposto un’apertura serale del sito espositivo a soli 5 euro di ingresso dopo le 18, nel periodo di Expo sono stati organizzati 46.310 eventi con il marchio “Expoincittà” (di cui il 90% a Milano), e infine nel 2015 sono state registrate alla Camera di commercio di Milano oltre 450 nuove aperture di attività Food & Beverage. Ne è derivato per Blue Note un incremento dei ricavi “consumer” (biglietteria spettacoli e ristorazione) solo del 12,8%, a fronte di un incremento dei costi dei servizi per prestazioni artistiche superiore al 51 per cento.

L’impatto del piano industriale

Archiviata la delusione Expo, Blue Note ha chiuso il primo semestre 2016 con ricavi in flessione (-8,4% a 2,12 milioni); ma, come accennato in precedenza, va ricordato che quest’anno il locale è tornato alla stagionalità abituale con la chiusura estiva a partire dal 31 maggio, mentre nel 2015 è stata effettuata un’apertura straordinaria da giugno. La società è stata in grado di contenere significativamente i costi per servizi di natura artistica, scesi del 26,1% a 0,53 milioni; ne è derivato quindi un significativo miglioramento dei margini reddituali, che però sono rimasti negativi ad eccezione del risultato netto, passato da una perdita di 0,33 milioni a un utile di 0,27 milioni. Si tratta però di un effetto non ricorrente di natura fiscale, dovuto all’iscrizione in bilancio di imposte anticipate non rilevate negli esercizi precedenti e relative alle perdite pregresse degli esercizi dal 2012 al 2015. Questo in relazione agli utili futuri previsti nel Piano industriale della società a seguito dell’integrazione con Casta Diva Group, perfezionatasi dopo la chiusura del semestre.

Casta Diva punta sulle produzioni cinema e Tv

Quale sarà l’avvenire del “nuovo” Casta Diva Group? L’entità derivante dalla fusione fra Casta Diva Group Srl e Blue Note SpA avrebbe registrato nel primo semestre 2016, su base pro-forma, ricavi complessivi pari a 11,78 milioni (+1,8% sul dato aggregato dei due gruppi al 30 giugno 2015) e margini reddituali positivi: un ebitda di 0,8 milioni (+56% sul dato aggregato al 30 giugno 2015), un ebit di 0,5 milioni e un utile netto di 0,7 milioni. La posizione finanziaria netta aggregata è in sostanziale pareggio. Casta Diva Group, azienda attiva nel settore della comunicazione per la produzione di contenuti digitali, video, film ed eventi aziendali, sta sviluppando in particolare la divisione Cinema & TV e sta presidiando il mercato di lingua araba dopo l’apertura, avvenuta a gennaio 2016, della sede di Casta Diva Pictures a Beirut.

Blue Note diventerà anche sala per eventi

Per il locale Blue Note di Milano è prevista l’integrazione nel panel di offerte di comunicazione del gruppo con la possibilità di utilizzo del locale per banchetti ed eventi, la vendita di programmi di corporate hospitality (eventi riservati ad aziende), la produzione di eventi esterni al locale e la realizzazione di progetti di sponsorship ed altre attività di comunicazione. Il primo importante evento è rappresentato dalla rassegna “JazzMI”, festival ideato e prodotto da Teatro dell’Arte e Ponderosa Music & Art in collaborazione con Blue Note e con il patrocinio del Comune di Milano: dal 4 al 15 novembre 2016 si sono tenuti 80 concerti (in parte gratuiti ed in parte a pagamento) in 40 location con la presenza di 320 artisti e di 30.000 spettatori.

Aumento di capitale fino a 20 milioni

Non solo Milano però. È già previsto un aumento di capitale per massimi 20 milioni, deliberato dall’assemblea di Blue Note del 20 luglio, destinato a finanziare acquisizioni in Italia e all’estero di società operanti nei settori della Comunicazione Digitale e della Live Communication, oltre al citato potenziamento della divisione Cinema & TV e allo sviluppo di partnership. Per sviluppare autonomamente le nuove (e vecchie) attività di Blue Note il ramo d’azienda rappresentato dall’esercizio del noto locale e delle attività (presenti e future) ad esso correlate è stato conferito a una società dedicata, denominata Blue Note Srl e costituita lo scorso 29 agosto. Di questa azienda rimarrà presidente Alessandro Cavalla, già amministratore delegato di Blue Note che però si è dimesso dal consiglio di amministrazione di Casta Diva Group il 28 novembre.

Ai blocchi di partenza Blue Note 2.0

Per la nuova politica di sviluppo di Casta Diva Group, in particolare il concept di live entertainment “Blue Note 2.0”, le potenzialità ci sono dato che secondo i dati SiaeE 2015 i concerti jazz, a fronte di una crescita nel numero di spettacoli pari al 14,4% rispetto al 2014, hanno visto crescere il numero di ingressi del 16,83%, la spesa del pubblico del 26,01% ed il volume d’affari complessivo del 25,01%. Tutti dati superiori alla media dell’attività concertistica totale che include anche i concerti classici e quelli di musica leggera. Per il primo semestre 2016 il trend indicato dalla Siae per l’attività concertistica nel suo complesso era ulteriormente positiva, superando in valore assoluto i livelli pre-crisi del primo semestre 2010.

Restano i problemi di Borsa

Insomma, non solo il nome: davvero la musica è cambiata. Ma è un’esecuzione per pochi intimi, visto che il flottante del nuovo gruppo è attualmente pari all’8,7% del capitale sociale e l’azionista di controllo, la società Reload Srl che detiene l’86,27% di Casta Diva Group, ha siglato un accordo di lock-up col quale si impegna a non cedere le azioni di sua proprietà prima di 12 mesi dalla data di efficacia della fusione tra Blue Note e Casta Diva Group. E prima dell’aumento di capitale, che in concreto dovrebbe essere di 10 milioni ed è ora indicativamente previsto per la primavera 2017, l’azionariato non dovrebbe evidenziare mutamenti significativi.